mercoledì 9 aprile 2008

Le operazioni militari in Africa Nord - Orientale /17: La battaglia di El - Alamein: seconda fase. La sconfitta dell'Asse.

Le operazioni di spostamento richiedono alcuni giorni e l’attacco inglese può essere ripreso solo il 2 novembre, con una preparazione di artiglieria ancora più intensa accompagnata da bombardamenti aerei. La battaglia infuria per tutta la giornata e i tedeschi riescono ancora a contenere l’avanzata inglese ma ormai le unità sono allo stremo delle forze: alla sera del 2 a Rommel non sono rimasti che 32 carri ancora operativi per far fronte all’attacco di tre divisioni corazzate. Bisognerebbe dare l’ordine di ritirata, ma dinanzi alla richiesta di Rommel Hitler è tassativo: non un passo indietro! Bisogna offrire alle truppe una sola alternativa: vittoria o morte! Gli ordini di ritirata non partono.
Alla mattina del 4 novembre l’attacco inglese si scatena in tutta la sua violenza: le truppe dell’Asse man mano cedono su tutto il fronte. A Sud il XXI° Corpo d’Armata italiano si disperde, pur contando esempi di resistenza eroica come nel caso della Folgore o del 7° Bersaglieri; al centro l’Ariete e la Littorio si oppongono strenuamente al nemico e vengono annientate. Anche la Trieste viene sopraffatta, così come la 15° Panzerdivision. I resti della 164° Infanteriedivision vengono accerchiati. Finalmente, su insistenza di Kesserling, Hitler concede carta bianca a Rommel; il 6 novembre comincia la ritirata. Chi ha un mezzo di trasporto si allontana, chi è appiedato (come le truppe italiane) viene fatto prigioniero.
Lo scacco subito dalle forze dell’Asse è pesante: 25.000 tra morti e feriti e 30.000 prigionieri. D’altronde la ritirata si può svolgere senza ulteriori difficoltà perché Montgomery non si lascia prendere la mano dall’inseguimento: egli procede metodicamente all’occupazione del territorio che gli viene abbandonato per non incorrerre in uno dei famosi voltafaccia di Rommel di cui erano già rimasti vittime O’Connor e Ritchie, perdendo così la posizione di vantaggio acquisita. Ma stavolta la ritirata di Rommel è più drammatica delle altre volte: le divisioni dell’AfrikaKorps (15° e 21° Panzerdivisionen, 90° Leichtdivision e 164° Infanteriedivision) esistono ancora ma sono ridotte a un terzo degli effettivi; le forze italiane sono praticamente annientate. Rommel è costretto ad abbandonare la Cirenaica e ad arretrare prima sulla posizione di Marsa-Brega, poi su quella Buerat El-Hsun che copre Tripoli, dove sono arrivati nuovi rinforzi italiani, mentre un nuovo fronte si è andato costituendo in Tunisia: l’8 novembre infatti gli Americani sono sbarcati nel Nord Africa francese: è cominciata l’operazione “Torch”.

Nessun commento: