mercoledì 2 aprile 2008
Le operazioni militari in Africa Nord - Orientale /2: L'offensiva italiana.
Fin dall’inizio della guerra le truppe inglesi del WDF, assai più motorizzate di quelle italiane, si dimostrano attive e compiono numerosi raids nella zona di frontiera, sabotando le difese italiane e catturando prigionieri. Il maresciallo Graziani temporeggia dinanzi alle pressanti richieste di passare all’offensiva, conscio della propria inferiorità materiale, e attende l’arrivo dei nuovi mezzi già richiesti da tempo. Inoltre l’estate sahariana incombe e non è affrontabile un’offensiva in quelle condizioni ambientali, quindi l’attacco, previsto per il 15 luglio, viene alla fine rimandato a discrezione di Graziani. Ben presto però considerazioni di ordine politico tornano a farsi prevalenti: Mussolini non vuole sfigurare dinanzi alle vittorie tedesche e intima di passare all’offensive sul finire di agosto. La 10a Armata si mette in marcia il 13 settembre: obbiettivo dell’attacco è il ciglione di Sollum e in caso le condizioni si fossero dimostrate propizie, la spinta avrebbe dovuto proseguire fino a Sidi el Barrani. Il piano originale prevedeva due direttrici d’attacco: una sulla sinistra dello schieramento che correva lungo la strada litoranea, l’altra sulla destra che doveva attuare un movimento aggirante. Alla fine per l’inadeguatezza dei mezzi questo secondo movimento venne ridimensionato e si scelse semplicemete di fare massa sulla sinistra. Di fronte all’attacco italiano le forze inglesi attuano una difesa temporeggiatrice che consiste nel non impegnarsi mai in scontri campali, opponendo resistenze che ritardano l’avanzata italiana. Il 15 settembre tuttavia, pur se fra alcune difficoltà, viene superato il passo di Halfaya e il 16 l’obbiettivo di Sidi el Barrani è conquistato; l’operazione aveva fatto guadagnare agli italiani una buona base di lancio per ulteriori avanzate ma per risultare redditizio lo sforzo compiuto sarebbe dovuto essere seguito da un nuovo scatto per il quale le truppe non erano pronte. L’offensiva dunque si arresta: gli italiani devono riorganizzare le retrovie e cominciano a trincerarsi. Gli Inglesi intanto riorganizzano le loro forze in vista di una probabile operazione offensiva.
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