venerdì 4 aprile 2008

Le operazioni militari in Africa Nord - Orientale /8: L'operazione "Crusader" prende il via.

L’operazione “Crusader” parte il 18 novembre, cogliendo completamente di sorpresa gli avversari che però per i primi due giorni non oppongono alcuna resistenza organizzata, sebbene alcuni reparti difendano le proprie posizioni come la divisione corazzata “Ariete” che in una battaglia tra carri nei pressi di Bir el Gobi distrugge 50 carri armati britannici a fronte della perdita di 34 dei suoi; il fatto è che Rommel è convinto di trovarsi dinanzi a una semplice ricognizione in forze e non ha intenzione di lasciarsi distrarre dai preparativi per l’attacco a Tobruk. Il 20 però comprende definitivamente che gli Inglesi sono impegnati in un’operazione di vasta portata e contrattacca impegnando le forze corazzate britanniche che erano arrivate a Sidi Rezegh, a 15 km dalle forze che assediavano Tobruk. Il 21 e 22 si susseguono scontri intensi e violenti che vedono la partecipazione di varie unità e anche una sortita della guarnigione di Tobruk. Altrove, sul fronte del XIII corpo d'armata, le operazioni proseguono in modo soddisfacente. La 7ª brigata di fanteria indiana occupa gran parte di Sidi Omar con un'azione particolarmente brillante ma nel corso della quale, tenendo conto dei numero di carri armati impegnati, le perdite erano state pesanti; la divisione neozelandese conquista la ridotta Capuzzo, interrompe l'acquedotto proveniente da Bardia e blocca la strada per Tobruk. Alla fine il 23 i Tedeschi riescono a prevalere a Sidi Rezegh costringendo gli Inglesi a ripiegare a Sud; tutti e due i contendenti hanno subito gravi perdite ma se per i Tedeschi queste sono inferiori in valore assoluto risultano in realtà molto più pesanti a causa dell’impossibilità da parte loro di rimpinguare le loro fila, contrariamente a quanto potevano fare in una certa misura gli avversari. Cunningham è preoccupato: se i Tedeschi riuscissero adesso a isolare le truppe ad ovest del confine la strada per l’Egitto sarebbe stata loro aperta. Egli chiede ad Auchinleck di ritirarsi ma questi è fermamente deciso nel voler continuare l’offensiva e ordina al XXX° corpo d’armata di riorganizzarsi e continuare a supportare la divisione neozelandese.
Quella sera stessa Rommel elabora un nuovo piano: bisognava sfruttare con la massima rapidità lo stato di disorganizzazione delle forze inglesi e portare l’attacco in profondità. Egli quindi il 24 intraprende una corsa verso il confine anche per portare aiuto alle guarnigioni di frontiera dell’Asse strette d’assedio. L’operazione si svolse in maniera confusa e più volte i comandi tedeschi rischiarono la cattura a causa della confusione e dell’intersecarsi delle linee di combattimento. Senza contare che alla fine sul piano pratico i risultati di questa manovra furono pressoché nulli: i vari contingenti tedeschi subirono ritardi o furono fermati dai britannici.
Presso Tobruk la situazione volge a favore degli Inglesi: il 26 Ritchie, sottocapo di stato maggiore di Auchinleck, aveva sostituito Cunningham, troppo portato alla difensiva, al comando dell’8° Armata. Lo stesso giorno la divisione neozelandese aveva conquistato Belhamed e Sidi Rezegh, e la 70ª divisione della guarnigione di Tobruk si era impadronita di El Duda, dopo aver sostenuto duri combattimenti contro i Bersaglieri italiani e subito gravi perdite.

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