
La 4a divisione indiana era stata spostata in Sudan per partecipare all’attacco contro l’Africa Orientale Italiana e avrebbe dovuto essere sostituita dalla 6a divisione australiana che però non era ancora arrivata completamente in Egitto. Nel frattempo continuano le operazioni, che adesso hanno come obbiettivo Bardia: entro il 17 dicembre Sidi Omar e Sollum sono in mano inglese. Da Roma provengono ordini tassativi: Tobruk e Bardia, dove si sono concentrati 45.000 uomini, devono essere tenute a tutti i costi. Il 21 dicembre la 6a divisione australiana giunge a Sollum e il 29 viene dato l’assalto alla piazzaforte di Bardia, che si arrende il 5 gennaio 1941, lasciando nelle mani del nemico centinaia di cannoni e automezzi e 38.000 prigionieri a fronte di 456 uomini persi. A questo punto ci si accinge ad assalire i 30.000 difensori di Tobruk. Lattacco scatta il 21 gennaio e anche qui la vittoria inglese è marcata: 25.000 prigionieri più artiglierie, mezzi e vettovaglie. La battaglia incalza a ritmo serrato: gli italiani si attestano sulla linea Derna – El Mechili ma non si fermano a lungo: il 29 abbandonano Derna, che viene occupata dagli australiani il giorno dopo. L’ordine di Graziani è arretrare in Tripolitania: comincia quindi la ritirata dalla Cirenaica. Anche Bengasi è abbandonata. Gli australiani incalzano gli Italiani in ritirata lungo la linea costiera mentre la 7a divisione corazzata taglia dritto per il Gebel cercando di intercettare le collonne in arretramento. Il contatto avviene il 5 febbraio nei pressi di Bada-Fomm: per due giorni gli Italiani cercano di aprirsi un varco ma presi alle spalle dalla 6a Australiana cedono le armi. Altri 25.000 prigionieri vengono presi portando il totale delle perdite italiane a 150.000 uomini dall’inizio della campagna di contro ad appena 2.000 perdite britanniche. O’Connor vorrebbe proseguire l’avanzata ma ormai i suoi mezzi sono allo stremo: il logorio delle apparecchiature, la stanchezza degli uomini e il raggiunto limite operativo della RAF e della Royal Navy gli impongono dei limiti. Egli tuttavia riesce a raggiungere El Agheila prima di arrestarsi per fare ritorno al Cairo dove avrebbe preso il comando di tutte le forze britaniche in Egitto e non più solo della WDF (che dal 1° gennaio era diventata il XIII° Corpo d’Armata). Gli Italiani si sono attestati nella Sirte. La 10a Armata è distrutta ma stanno per arrivare gli aiuti tedeschi che fino alla fine Mussolini e Badoglio avevano rifiutato.
Nessun commento:
Posta un commento