martedì 1 aprile 2008
La campagna di Tunisia /5: la controffensiva tedesca
Nonostante la linea del Mareth fosse ottimamente difesa sia a sud che a ovest da paludi salate, Rommel si convinse che la soluzione migliore sarebbe stata quella di retrocedere sull'altopiano roccioso dell'Akarit: «in Africa non c'è linea difensiva che non possa essere aggirata sul fianco» spiegò a Messe durante un incontro il 2 febbraio 1943 nel nuovo quartiere generale di Zelten, in Tunisia. Questa idea fu però bocciata dallo Stato maggiore italo-tedesco, che preferì continuare a mantenere le posizioni avanzate del Marhet. In questo nuovo frangente Rommel, seppur malato, riprese vigore e decise di intraprendere una nuova operazione contro le forze americane di Fredendall. L'iniziativa di Rommel creò molti inconvenienti al Comandante il fronte africano, il feldmaresciallo Kesserling. Nei primi giorni di febbraio, grazie all'azione della XXI Panzerdivision, von Armin riuscì a conquistare il Passo di Faid controllato dalle truppe francesi e a ottenere la possibilità di attaccare in maniera massiccia le truppe americane che lo fronteggiavano. Lo stesso Rommel, come abbiamo accennato, avrebbe voluto "dare una lezione" ai nuovi arrivati sfruttando però un piano sostanzialmente differente rispetto a quello del suo rivale. Fu proprio Kesselring a risolvere questa situazione tramite un accordo tra i due contendenti in base al quale: von Armin avrebbe attaccato il 12 febbraio presso Sidi Bou Zid, mentre Rommel, dopo due giorni, si sarebbe concentrato sull'oasi di Gafsa. Al termine del colloquio sarà lo stesso Kesselring a liquidare così la "Volpe del deserto": «Lasciamo a Rommel la sua ultima occasione di gloria prima che se ne vada dall'Africa».Il giorno dell'offensiva von Armin lanciò quindi all'attacco la XXI Panzerdivision rinforzata da un contingente della X. La sorpresa delle truppe americane fu totale. Grazie a un'abile manovra a tenaglia di due contingenti della X Divisione i gruppi di combattimento A e C furono annientati, mettendo fuori uso due battaglioni di carri. Lo stesso Eisenhower corse il rischio di cadere prigioniero in questi scontri. L'obiettivo dell'attacco di Rommel fu invece Gafsa che venne occupata dalla Divisione Centauro senza sparare un colpo, in quanto il nemico aveva abbandonato la posizione prima del loro attacco. Gli Americani e gli Inglesi ormai si trovarono nel panico tanto che Feriana e i campi d'aviazione di Thelepte furono conquistate. Furono bruciati i magazzini di Tebessa e la confusione si impadronì dei singoli reparti.
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